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Mediolanum e Laus

È il 1027 quando Ariberto, vescovo di Mediolanum, assedia la città, per impadronirsi dei campi fertili, delle vie di terra e di acqua della bassa Lombardia.

 

Per resistere all'assedio, Laus si allea con Pavia e Cremona.
La battaglia è vinta.

 

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È il 1027 quando Ariberto, vescovo di Mediolanum, assedia la città, per impadronirsi dei campi fertili, delle vie di terra e di acqua della bassa Lombardia.

 

Per resistere all'assedio, Laus si allea con Pavia e Cremona.
La battaglia è vinta.


 

Ma la guerra con Mediolanum, nemica di sempre, continua.

 

Due momenti segnano definitivamente la sorte di Laus.
Il 1111, anno in cui le milizie milanesi riprendono d'assedio la città e il 1158.

 

Quest'ultimo attacco è fatale.
Mediolanum mette a ferro e fuoco Laus.
L'ordine è la distruzione "ab imis fundamentis".

 

La devastazione è totale e si abbatte su ogni costruzione, ogni monumento e su centinaia di abitanti.
Si salvano solo le chiese.

 

Il 24 maggio del 1158  e Laus muore.

 

La pace costa cara ai laudensi: sudditanza totale e impossibilità di ricostruire gli edifici distrutti.

Gli abitanti sopravvissuti non potendo più ricostruire la loro città scappano e, forti della protezione di Federico Barbarossa, creano un nuovo insediamento sul colle Eghezzone, l'attuale Lodi.

 

Nella città "Veteris" resta un gruppo di monaci benedettini, che non intendono abbandonare la Chiesa di S. Pietro.